…E non Dio,ma qualcuno
Fabrizio De Andrè è nato a Genova il 18 Febbraio 1940.
Protagonista atipico della canzone d’ autore italiana,giunse al successo con molta gradualità,anche per il suo carattere riservato e la scarsa propensione alle esibizioni pubbliche. Nel corso degli anni sessanta definì compiutamente la sua poetica con canzoni poi diventate storiche come “La canzone di Marinella”(1962),”La guerra di Piero”(1963),”Via del campo”(1967) e “Bocca di rosa”(1967).Fabrizio scriveva canzoni da sette anni ma senza risultati pratici e per questo aveva quasi deciso di continuare gli studi in legge,a truccare le carte intervenne Mina interpretando “La canzone di Marinella” e fu grazie a lei che decise di continuare a fare lo scrittore di canzoni. Un ruolo di rilievo nella formazione musicale di De Andrè ebbero cantautori di fama internazionale come Leonard Cohen, Georges Brassens e Bob Dylan, di cui tradusse anche alcune canzoni come ad esempio “Il gorilla”, “Le passanti”, “Delitto di paese” di Brassens e “Via della povertà2, “Avventura a Durango” di Bob Dylan e anche “Suzanne2”, “Nancy”, “Giovanna D’Arco” di Leonard Cohen.
De Andrè tocca grandi temi scavando nella storia e nell’anima dei singoli e raccontando storie di contraddizioni, passioni e sconfitte dà voce ai mille volti della sofferenza.
Seguirà un periodo fortunato in cui De Andrè produrrà circa un LP all’anno. Nel ’70 è la volta de “La buona novella”, ispirato ai vangeli apocrifi scritti da autori armeni, bizantini, greci perché erano una versione laica della storia di quell’ eroe rivoluzionare che era Cristo. Nel ’71 esce l’album “Non al denaro, non all’amore né al cielo” ispirato all’antologia di Edgar Lee Masters,Spoon River.
Il 1975 è l ‘ anno dell’ album vol.8 con la collaborazione di Francesco De Gregori;segue il primo tour dell’artista,che comincia ad accarezzare il progetto di trasferirsi in Sardegna:acquisterà a tale scopo la tenuta dell Agnata, presso Tempio Pausania,dedicandosi all’agricoltura e all’allevamento degli animali. Nel 1979 ci fu l avvenimento del grande concerto con la P.F.M. ;quattro anni dopo insieme a Mauro Pagani realizzò l’album “Creuza de mà” che unisce la lingua genovese alle sonorità della tradizione mediterranea. Anni più il là Fabrizio realizza il suo ultimo album “Anime salve” scritto con Ivano Fossati. L’album “Anime salve” descrive il tema fondamentale della solitudine e della libertà. L’11 gennaio 1999,a Milano,muore Fabrizio Cristiano De Andrè.
In un vortice di polvere gli altri Libertà l’ho svegliarsi ogni volta
Vedevan siccità,a me ricordava che ho suonato per un fruscio di
La gonna di Jenny in un ballo di ragazze a un ballo,per un
Tanti anni fa.Sentivo la mia terra compagno ubriaco.E poi se la gente
Vibrare di suoni,era il mio cuore, sa,e la gente lo sa che sai suonare,
E allora perché coltivarla ancora, suonare ti tocca per tutta la vita e ti
Come pensarla migliore. ti piace lasciarti ascoltare.Finii con i
Libertà l’ho vista dormire nei campi campi alle ortiche finii con un flauto
Coltivati a cielo a denaro,e cielo ed spezzato e un ridere rauco e
Amore,protetta da un filo spinato. e ricordi tanti e nemmeno un
rimpianto
“IL SUONATORE JONES”
Chiudiamo questo articolo non dicendo “addio” a Fabrizio ma…”io mi dico è stato meglio lasciarci,che non esserci mai incontrati”…CIAO FABRIZIO!!!!!
-Moretti Ulisse&Guidoni Alice-
Protagonista atipico della canzone d’ autore italiana,giunse al successo con molta gradualità,anche per il suo carattere riservato e la scarsa propensione alle esibizioni pubbliche. Nel corso degli anni sessanta definì compiutamente la sua poetica con canzoni poi diventate storiche come “La canzone di Marinella”(1962),”La guerra di Piero”(1963),”Via del campo”(1967) e “Bocca di rosa”(1967).Fabrizio scriveva canzoni da sette anni ma senza risultati pratici e per questo aveva quasi deciso di continuare gli studi in legge,a truccare le carte intervenne Mina interpretando “La canzone di Marinella” e fu grazie a lei che decise di continuare a fare lo scrittore di canzoni. Un ruolo di rilievo nella formazione musicale di De Andrè ebbero cantautori di fama internazionale come Leonard Cohen, Georges Brassens e Bob Dylan, di cui tradusse anche alcune canzoni come ad esempio “Il gorilla”, “Le passanti”, “Delitto di paese” di Brassens e “Via della povertà2, “Avventura a Durango” di Bob Dylan e anche “Suzanne2”, “Nancy”, “Giovanna D’Arco” di Leonard Cohen.
De Andrè tocca grandi temi scavando nella storia e nell’anima dei singoli e raccontando storie di contraddizioni, passioni e sconfitte dà voce ai mille volti della sofferenza.
Seguirà un periodo fortunato in cui De Andrè produrrà circa un LP all’anno. Nel ’70 è la volta de “La buona novella”, ispirato ai vangeli apocrifi scritti da autori armeni, bizantini, greci perché erano una versione laica della storia di quell’ eroe rivoluzionare che era Cristo. Nel ’71 esce l’album “Non al denaro, non all’amore né al cielo” ispirato all’antologia di Edgar Lee Masters,Spoon River.
Il 1975 è l ‘ anno dell’ album vol.8 con la collaborazione di Francesco De Gregori;segue il primo tour dell’artista,che comincia ad accarezzare il progetto di trasferirsi in Sardegna:acquisterà a tale scopo la tenuta dell Agnata, presso Tempio Pausania,dedicandosi all’agricoltura e all’allevamento degli animali. Nel 1979 ci fu l avvenimento del grande concerto con la P.F.M. ;quattro anni dopo insieme a Mauro Pagani realizzò l’album “Creuza de mà” che unisce la lingua genovese alle sonorità della tradizione mediterranea. Anni più il là Fabrizio realizza il suo ultimo album “Anime salve” scritto con Ivano Fossati. L’album “Anime salve” descrive il tema fondamentale della solitudine e della libertà. L’11 gennaio 1999,a Milano,muore Fabrizio Cristiano De Andrè.
In un vortice di polvere gli altri Libertà l’ho svegliarsi ogni volta
Vedevan siccità,a me ricordava che ho suonato per un fruscio di
La gonna di Jenny in un ballo di ragazze a un ballo,per un
Tanti anni fa.Sentivo la mia terra compagno ubriaco.E poi se la gente
Vibrare di suoni,era il mio cuore, sa,e la gente lo sa che sai suonare,
E allora perché coltivarla ancora, suonare ti tocca per tutta la vita e ti
Come pensarla migliore. ti piace lasciarti ascoltare.Finii con i
Libertà l’ho vista dormire nei campi campi alle ortiche finii con un flauto
Coltivati a cielo a denaro,e cielo ed spezzato e un ridere rauco e
Amore,protetta da un filo spinato. e ricordi tanti e nemmeno un
rimpianto
“IL SUONATORE JONES”
Chiudiamo questo articolo non dicendo “addio” a Fabrizio ma…”io mi dico è stato meglio lasciarci,che non esserci mai incontrati”…CIAO FABRIZIO!!!!!
-Moretti Ulisse&Guidoni Alice-
4 Comments:
ti potevi pure risparmia di ricopia la biografia...perchè credo la sappiamo tutti..
e te potevi anche risparmiare la fatica di scrive sto commento perchè lo sapevamo già tutti che fosse la biografia...e che molte persone la conoscono!
_iaia_
grande iaia
scrvijo tu n'articolo migliore se lo sai fa su De Andrè e portacelo alla sezione dei giovani comunisti a capistrello e poi vediamo se non è la biografia!!!! noi sappiamo solo questo di De Andrè e non critica gli altri!!!
sustina89
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